Antiche città carovaniere

Tre settimane di viaggio per poter apprezzare interamente il Sahara e le sue antiche città carovaniere, Chinguetti, Ouadane, Tichitt e Oualata, dichiarate dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
Seguiremo le antiche piste della carovane del sale per toccare tutte le antiche città del Sahara in un circuito completo e complesso, dedicato a veri esploratori.
Il programma descrittivo è puramente indicativo, perchè come ogni vero viaggiatore sahariano sa… sarà il deserto a dettare il nostro ritmo di viaggio, specialmente quando si affrontano oltre 2000 Km di strada.

PRIMO GIORNO

Partenza dall’Italia e arrivo a Nouakchott in tarda serata.
Trasferimento e sistemazione in hotel per il pernottamento.

SECONDO GIORNO

Partenza da Nouakchott per Boutilimit.
Questa piccola città si trova ad appena 2 ore dalla capitale, quindi arriveremo in tempo per il pranzo e per una breve visita.
E’ famosa per il suo artigianato locale e per la biblioteca, con relativa scuola coranica, nella quale sono conservati preziosi e antichi manoscritti, compresa l’unica copia di una grammatica di Averroé.

Con questo nome era conosciuto nell’Europa medievale il più influente filosofo dell’epoca, il cui vero nome era  Abū al-Walīd Muḥammad ibn Aḥmad Ibn Rushd. Era inoltre  medico, matematico, giudice e giurisperito.

Pernottamento in auberge a Boutilimit.

TERZO  GIORNO

Colazione e partenza in direzione est.
Dopo una sosta per sgranchire le gambe e fare un pique nique lungo il percorso, proseguiremo in direzione Matmata.
In questo spettacolare canyon sorgono dei laghetti naturali in cui vivono delle colonie di coccodrilli del Nilo.

Bloccati qui dalla incessante desertificazione, resta il mistero di come possano sopravvivere, non essendoci particolari quantità di cibo nella zona e nemmeno affluenti che possano alimentare le acque in cui risiedono.

In questa zona monteremo il nostro campo per la notte.

QUARTO GIORNO

Smontiamo il campo e ripartiamo.
La nostra destinazione odierna è Kiffa.

Questa città non presenta particolare attrattiva turistica, ma è diventata famosa per due motivi.
Il primo è che proprio qui vicino, nel 1970, precipitò un meteorite, che ancora oggi è allo studio della comunità scientifica.

Il secondo sono le sue… perle.
Ovviamente non parliamo di perle naturali, ma di straordinarie opere di artigianato locale che dal IX secolo venivano prodotte dalle donne di questa città, con un impasto segreto che comprendeva polvere di vetro, ma di cui si sa poco altro.
Le ultime detentrici di questo segreto, tramandato oralmente per generazioni, pare siano scomparse negli anni ’70, portando con se la ricetta e lasciando gli studiosi a cercare di risolvere il mistero.

Pernottamento in campo libero nei pressi di Kiffa.

QUINTO GIORNO

Partenza subito dopo colazione per dirigerci ancora più a est.
Dopo una sosta a Tintane per mangiare, ripartiremo in direzione Ayoune El Atrouss.

Metà città e metà oasi, questa località, nella quale nel 2007 passò un rally che vide solo la metà dei suoi partecipanti completare il circuito, ci accoglierà per la notte.
Pernottamento in campo libero.

SESTO GIORNO

Lasciamo Ayoune El Atrouss e partiamo in direzione Nema.
Lungo il percorso faremo una sosta nei pressi di Timbedra per i rifornimenti e il pranzo.

Nel pomeriggio arriveremo a Nema, ultima città raggiungibile dalla “Strada della Speranza” che parte da Nouakchott e che abbiamo percorso.
Siamo ormai quasi al confine con il Mali, all’incrocio tra il mondo arabo e l’Africa nera.
Qui monteremo il nostro campo per la notte.

SETTIMO GIORNO

Oggi cambiamo rotta e partiamo verso nord. 
Oualata ci aspetta!

Già in tempi antichissimi qui venne costruito uno dei più antichi insediamenti in pietra dell’Africa Occidentale.
La città moderna venne fondata nell’XI secolo, quando faceva parte dell’Impero del Ghana. Venne distrutta nel 1076 e rifondata nel 1224, diventando una delle principali stazioni di posta delle vie commerciali trans-sahariane, nonché un importante centro di educazione islamica.

Al giorno d’oggi Oualata ospita un museo di manoscritti, ed è nota per la sua architettura vernacolare riccamente decorata che hanno contribuito alla definizione di Perla del Deserto.
Nel VX secolo era un centro di influenza culturale e un florido snodo commerciale tra il Maghreb e l’Africa nera, di cui ci da notizia Ibn Battouta nei suoi Viaggi.
È anche stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Campo libero a Oualata.

OTTAVO GIORNO

Risaliamo ancora verso nord ovest per raggiungere Tichitt.

Questa città remota, è un’oasi che lotta per la sopravvivenza contro i venti del deserto del Dhar, sin dalla sua fondazione, nel dodicesimo secolo.
Grazie all’energia e alla volontà dei suoi abitanti, Tichitt fu ed è tutt’ora dimora di un alto livello di conoscenza e rappresenta una tappa ospitale delle carovane che viaggiano nel grande Sahara.
Nelle sue biblioteche si trovano manoscritti di valore inestimabile,.
Grazie a queste fonti è stato attestato che già nell’800-600 a.C.  erano qui presenti delle forme di organizzazione sociale definibili come di Stato incipiente, attirando ulteriormente l’interesse degli archeologi.

Anche questa città della Mauritania è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco e conserva intatta la sua architettura tradizionale.

Pernottamento in campo libero a Tichitt.

NONO GIORNO

Siamo quasi a metà del nostro viaggio e la nostra destinazione odierna è Tidjikja.

Questa città è la capitale della regione del Tagant, quella che abbiamo appena attraversato.
Fondata nel 1680 dalla tribù degli Idaw’ali, all’epoca era attraversata da un fiume, di cui oggi rimane un letto asciutto che si allaga in caso di pioggia.
Anche se oggi non lo vediamo più, quell’acqua continua ad essere presente in profondità, e ad alimentare le numerose palme da dattero che qui proliferano e sono le più famose di tutto il Sahara.

Sebbene molte case siano ormai diroccate, questo posto mantiene ancora intatta, in alcuni punti, la particolare architettura locale.

Per oggi riposiamo. Domani ci addentreremo nel deserto e per un paio di giorni non incontreremo centri abitati.
Pernottamento in campo libero a Tidjikja.

DECIMO GIORNO

Lasciamo Tidjikja e ci dirigiamo a nord.
Sabbia a perdita d’occhio è quello che troveremo in questa giornata di traversata del deserto.
Forse avremo la fortuna di incontrare nomadi e qualche carovana.

Pernottamento in campo libero nel deserto.

UNDICESIMO GIORNO

Anche questa giornata la passeremo per la maggior parte del tempo immersi con le ruote nella sabbia.
In serata arriveremo a Chinguitti passando accanto al Monte Zarga e allungando verso la Batha di Chinguitti.

Notte in auberge tradizionale a Chinguitti.

DODICESIMO GIORNO

Oggi visiteremo la città di Chinguitti e le sue storiche biblioteche perdute.

Come recita il cartello all’ingresso della città, benvenuti nella capitale culturale della Mauritania, porta del deserto, capitale della pietra tagliata, settima città santa dell’Islam e anch’essa, come le altre già visitate, Patrimonio dell’Umanità dal 1996.

Anticamente era uno ksar e importante centro nelle vie carovaniere, e ospitava ben 24 biblioteche. Con l’avanzata della desertificazione purtroppo ha perso l’importanza di un tempo.
Attualmente la città è divisa in due (vecchia e nuova) da un fiume di sabbia.
Da qualche tempo si sono avviate iniziative, soprattutto su impulso dell’antropologo italiano Attilio Gaudio, per salvare il ricco patrimonio delle “biblioteche del deserto”, tra cui quelle di Chinguetti, minacciate dall’avanzata delle sabbie.
La stima ed il recupero delle opere di Chinguetti è iniziato nel 1949 dopo una visita e un inventario pubblicato dal mauritano Mokhtar Ould Hamidoun.
Descrisse le opere in mano ai privati custodite in maniera pessima, lacerate e rose dalle termiti.
In mezzo a questa desolante situazione trovò testi antichi e preziosi e manoscritti rari.
Il testo più antico custodito nella città è di Ebi Hilal el-Askeri, un testo di teologia autografo del 480 dell’Egira.
Descrisse due grandi gruppi fra i testi, quelli di genere mauro e di genere egiziano.
La provenienza è da Egitto, Siria, forse Turchia e dal Maghreb, identificabili per un genere di scrittura comune dell’attuale Marocco, Algeria e Tunisia.

Fra i pezzi importanti ci sono due Corani, il primo detto di Buaïn çafra (Colui che ha l’occhio giallo) è un manoscritto orientale miniato da Mohammed Ben Abou’l Qayym el-Qawwal e Tebrizi. Su questo testo il cadì di Chinguetti faceva giurare i testimoni.
È conservata anche una produzione di eruditi locali, circa 240 volumi, di Ouadane, Oualata, Tichitt, Atar, Trarza e del Tagant con opere a volte in più volumi.
Sono conservate anche una cinquantina di opere di Maa el Ainin stampate a Fez.

Cena tradizionale e pernottamento a Chinguitti in auberge tradizionale.

TREDICESIMO GIORNO

Partenza su pista di sabbia per raggiungere il palmeto di Tanouchert, oasi perduta nel deserto, la cui gran parte è ormai sommersa dalla sabbia, e proseguimento per Ouadane, anch’essa Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, città carica di storia.
Nonostante abbia oltre 800 anni, conserva ancora intatto tutto il suo fascino, anche se i suoi edifici sono ormai delle rovine.
Ma all’epoca della sua costruzione era uno dei più importanti snodi commerciali di tutta l’Africa, e da qui transitavano le carovane che trasportavano sale, oro, datteri e altre merci di grande importanza.

Nel pomeriggio attraverseremo la Struttura di Richat, o tradizionalmente Guelb el Richat, una formazione geologica circolare somigliante ad un cratere meteoritico dal diametro di circa 40 km.
Ad oggi non si cosa abbia causato questa formazione geologica, se sia stato davvero un meteorite o una depressione magmatica. Quello che è certo è che per le sue impressionanti dimensioni è visibile anche dallo spazio, guadagnandosi il nome di “Occhio d’Africa”

Bivacco al centro del cratere, nei pressi dell’albero dove ha vissuto Theodore Monod.
Cena e pernottamento in campo libero.

QUATTORDICESIMO GIORNO

Via pista andremo in direzione di Atar.
Ma prima di arrivare faremo una visita dell’antico sito archeologico di Azougui.
Antica capitale degli Almoravidi nel XI e XII secolo, la sua roccaforte venne, nei secoli, conquistata da Ghana, Marocco e Andalusia.
Dello splendore dell’epoca oggi resta solo il mausoleo di Imam Hadrami e parte della cittadella.

Proseguimento per Atar, vivace cittadina dove oggi i nomadi si recano per comprare o vendere le loro merci.
La città è anche famosa per il suo palmeto verdeggiante, mantenuto da uno straordinario sistema di irrigazione.

Pernottamento in auberge a Atar.

QUINDICESIMO GIORNO

Partenza la mattina prestissimo per raggiungere l’enorme palmeto H’Maïreth, uno dei più grandi dell’ Adrar, dove avremo modo di visitare alcune importanti cooperative femminili di produzione di cous cous e ceste tradizionali e dove, volendo, potremo acquistare dei pezzi unici nel loro genere, o provare a farli noi…

Proseguimento per l’Oasi di Terjit e la sua magica sorgente, dove ci potremo rinfrescare con un bagno rigenerante circondati dal bellissimo canyon e dai suoi colori.
Questo è certamente uno dei posti più spettacolari che potrete trovare nel deserto.

Pernottamento in campo tendato a Terjit.

SEDICESIMO GIORNO

Dopo colazione partiremo per Maaden El Ervane, che in lingua hassanya significa Il Deposito del Sapere.
In questo villaggio, fondato nel 1975 da un erudito, oggi vivono circa 700 persone.
Isolato e incastonato tra dune meravigliose, qui viene coltivata la diversità, come ci verrà spiegato dagli abitanti stessi.
Innanzitutto, in un paese in cui solo il 50% degli abitanti è scolarizzato, qui il 100% dei bambini ha accesso agli studi.
Si vive in totale tolleranza, senza distinzione di genere, razza o generazione.
Unico posto islamico in cui le donne possono stringere la mano agli uomini, anche se non della stessa famiglia, qui sono sorte 12 cooperative femminili.
Le donne lavorano affiancate agli uomini. E i frutti del loro lavoro nei campi vengono venduti fino a 600 km di distanza.
Visiteremo le cooperative e avremo modo di parlare con le donne che le gestiscono per capire meglio come funziona questa comunità.

Pernottamento a Maaden El Ervane in campo libero.

DICIASSETTESIMO GIORNO

Salutiamo l’ospitale comunità di Maaden El Ervane e andiamo in esplorazione nella Vallée Blanche.
Qui troveremo Yahya e la sua famiglia che vivono da 17 anni a Camp Erch, ospitando i turisti di passaggio e fornendo loro riposo e vitto e alloggio.
Avremo modo di osservare da vicino la quotidianità di una famiglia nomade, scoprire le ricette tradizionali locali e l’uso delle erbe medicinali ancora in uso.

Cena e pernottamento a Camp Erch.

DICIOTTESIMO GIORNO

Ringraziamo e salutiamo la famiglia che ci ha ospitati e ripartiamo.
Risaliremo il passo di Tifujar e una volta in alto ci fermeremo per qualche foto davvero impressionante.
Arriveremo quindi all’Amatlich, celebre tappa della Parigi-Dakar, dove le dune sembrano un budino gigantesco e sono tra le più spettacolari di tutto il Sahara, per poi sistemare il bivacco sotto le grandi dune di Azweiga.

Pernottamento in campo libero.

DICIANNOVESIMO GIORNO

Lasciamo il deserto.
E’ arrivato il momento di riprendere l’asfalto e tornare verso la capitale.
Durante il percorso faremo una sosta ad Akjoujt per un breve pique nique prima di proseguire verso Nouakchott.

Arrivo previsto nel tardo pomeriggio/serata.

Cena e pernottamento in hotel a Nouakchott

VENTESIMO GIORNO

Giornata libera a disposizione a Nouakchott per visite individuali, shopping o riposo.
Nel pomeriggio faremo visita al coloratissimo Port de Pêche.
Qui potrai vedere centinaia di uomini di etnia Wolof e Fula trainare a riva reti cariche di pesce fresco per poi rivenderlo.
I colori sgargianti delle piroghe adagiate sulla spiaggia saranno uno sfondo perfetto per le ultime foto ricordo di questo viaggio indimenticabile.

Cena e pernottamento in hotel a Nouakchott.

VENTUNESIMO GIORNO

Volo di rientro in Italia.

PARTENZA GARANTITA CON MINIMO DI 4 PARTECIPANTI.
MASSIMO 12 PERSONE.

Informazioni utili prima della partenza

Nelle regioni sahariane il clima è temperato, secco e soleggiato, con notevole escursione termica tra giorno e notte. In inverno le medie sono di 25°-30° di giorno e 5°-8° di minima di notte, con punte che possono raggiungere anche gli 0°. In autunno e primavera le temperature diurne possono arrivare anche a 40° e le minime a circa 20°. La vicinanza con l’Oceano può dare vita a giornate ventose, generalmente in inverno, ma mitigare la temperatura sia minima che massima.

Il rischio malaria nelle regioni desertiche del Nord è inesistente. Consigliamo tuttavia di informarsi presso il proprio medico curante, anche per altri eventuali vaccini.

Il visto di ingresso si può richiedere all’arrivo con un pagamento, in contanti, di 55€. 
Il passaporto non deve avere timbri o visti di Israele.

Questo viaggio richiede un buon spirito di adattamento. Le temperature possono variare tra il giorno e la notte e tra una zona e l’altra. Sono previste tappe fuoristrada, pernottamenti nel deserto e presso i nomadi con relativa mancanza di servizi.

I pernottamenti in campo tendato vengono fatti in tende Ferrino in nostro possesso. In alcuni punti ci saranno anche a disposizione delle Khaima, le tende locali utilizzate dai nomadi, o delle piccole strutture in muratura. Per chi lo desiderasse si può anche mettere una natta per terra e dormire sotto la luna e le stelle.

Ovunque avremo cibo, acqua potabile e alterneremo zone in cui non sarà presente la toilette ad altre in cui sono presenti bagni. La doccia nel deserto è sahariana, ovvero secchio e acqua ricavata dal pozzo.

Consigliamo di portare i vostri sacchi a pelo e cuscino, naturalmente. Noi ne abbiamo da fornire in caso di necessità. Vengono lavati esterilizzati ad ogni viaggio. Ma sono comunque usati.

Abbigliamento consigliato: leggero ed estivo, le temperature saranno calde, intorno ai 35/40 gradi. La Mauritania è il paese del vento, quindi non morirete di caldo. Consigliamo pantaloni lunghi e sandali da trekking. Consigliata crema solare.
Le donne non sono costrette a mettersi il velo, possono girare in pantaloncini e canotta. Tuttavia è comunque un paese islamico, quindi il buon senso e il rispetto sono sempre graditi. Per chi lo volesse possiamo procurare vestiti tradizionali (Mehlfa per le donne, Boubou per gli uomini.).

Portate nel bagaglio a mano le medicine necessarie.

Il cibo sarà locale, cous cous, riso, verdure, capra, montone, dromedario, pollo.

Guide viaggio: non compratele, sono inutili. La più recente è aggiornata a 10 anni fa. E nel frattempo anche la Mauritania è cambiata, anche se va a ritmi sahariani. Piuttosto vi consiglio i libri di Theodore Monod, I viaggi di Ibn Battuta, A piedi nudi attraverso la Mauritania di Odette di Puigaudeau e il sempre valido Tiziano Terzani.

QUOTA PER PERSONA:  SU RICHIESTA E IN BASE AL NUMERO DEI PARTECIPANTI

La quota comprende
 Accoglienza e trasferimenti privati aeroporto/hotel e viceversa

 Pernottamenti in campo tendato, presso i nomadi, auberge tradizionale o hotel in base al programma e alle disponibilità.
 Le attrezzature da campo eccetto sacco a pelo e cuscino (verranno forniti su richiesta ma consigliamo di portare quelli personali)
 Pensione completa durante tutto il viaggio, acqua compresa (altre bevande a pagamento)
 Trasporto con automezzi 4×4
 Autisti, cuochi e personale della nostra agenzia locale

 Guida locale parlante francese
 Accompagnatore multilingue (Italiano/Francese/Inglese)
 Assicurazione medico bagaglio basic

La quota non comprende
 Voli in partenza dalle maggiori città italiane (Torino – Milano – Roma, altre città su richiesta)

 Tasse aeroportuali da calcolare al momento dell’emissione voli
 Il visto di ingresso da pagare all’arrivo (55€)
 Mance
 Spese personali
 Assicurazione annullamento facoltativa
 Assicurazione integrativa facoltativa